Troia, 29 dicembre 2014
COMUNICATO
STAMPA
"Violare le regole democratiche e arrivare perfino a censurare i manifesti delle opposizioni è un fatto di una gravità inaudita. Per questo ho abbandonato i lavori del consiglio comunale".
"Violare le regole democratiche e arrivare perfino a censurare i manifesti delle opposizioni è un fatto di una gravità inaudita. Per questo ho abbandonato i lavori del consiglio comunale".
Interrogazioni senza risposta da mesi, ordini del giorno ignorati e convocazioni fuori dalle regole. Il sindaco Cavalieri viola le regole democratiche e arriva fino al "controllo preventivo" dei manifesti delle minoranze. Un fatto gravissimo.
La libertà, in democrazia, viene prima di ogni cosa. Quando
si viola la libertà è, sempre, un fatto grave. Questa mattina, in qualità
di consigliere, mi sono recato in Consiglio Comunale e ho chiesto di
intervenire per poter spiegare le ragioni gravi per le quali io e altri
consiglieri di minoranza abbiamo deciso di non partecipare ai lavori
del Consiglio in segno di protesta e di profondo dissenso verso il
comportamento che il sindaco continua a tenere nei confronti delle regole
democratiche. Un dissenso che si è ulteriormente acuito in questi giorni per
via di un fatto grave, che non ha precedenti. Il sindaco, per tutta risposta,
non mi ha consentito di intervenire, negandomi la parola. Un sindaco che nega
la parola in consiglio comunale, a questo siamo ridotti. Di fronte a questo
comportamento, di fronte a questa negazione, sono andato via e ho annunciato
che ci saremmo rivolti alle autorità competenti. Lo faremo. Spiegheremo
alle autorità le tante violazioni che continuano ad avere luogo, da
tempo. Spiegheremo che le interrogazioni dei consiglieri comunali non
hanno risposta da quasi due mesi. Spiegheremo che gli
argomenti presentati dalle minoranze non vengono inseriti all'ordine del giorno.
Spiegheremo che i consigli comunali vengono convocati senza
rispettare i tempi previsti. Ma spiegheremo, soprattutto, che in
questa città, dopo quello che è accaduto in questi giorni, la libertà
di opinione e di espressione è compromessa. Quello che è accaduto,
ormai, lo sanno tutti: il sindaco ha impedito la pubblicazione di un
manifesto politico di una parte della minoranza esercitando,
di fatto, un potere di controllo preventivo, una censura. Questo è
intollerabile, non si era mai visto. Nessuno, men che meno il sindaco, può
permettersi di scegliere cosa si può affiggere e cosa no. Se si sente leso
dalle opinioni altrui è libero, dopo, di denunciare i fatti alla magistratura.
Ma non può permettersi di vietare, in via preventiva, l'affissione di manifesti
che non gli sono graditi. Questo è un fatto grave. In questi anni io sono stato
attaccato spesso, duramente e costantemente. Attacchi gravi, spesso violenti e
offensivi. E mi sono dovuto difendere con pazienza, lottando quotidianamente
contro le menzogne. Ma sempre, ripeto sempre, rispettando la libertà di
opinione altrui. Le critiche si accettano e, se si hanno argomenti, si
affrontano, si smentiscono con i fatti. Ma non si possono
vietare perché se si vietano si viola la libertà. E la libertà, in
democrazia, viene prima di ogni cosa.
Movimento Politico
Libertà è Partecipazione
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