Basta col cemento
Facciamo rivivere il centro
storico e le periferie
Negli ultimi quindici anni in Italia sono stati
cementificati 3 milioni e 663 mila ettari, un’area che equivale alla superficie
di Lazio e Abruzzo assieme. Dalle parti nostre la speculazione edilizia ha
raggiunto livelli assurdi: Foggia, per esempio, è la città italiana che ha il
primato assoluto di superficie edificata: 633 m² di superfici artificiali pro
capite.
Anche la nostra città è stata interessata da un
processo di espansione edilizia senza precedenti: negli ultimi decenni la città
ha più che raddoppiato la sua superficie e oggi gran parte della popolazione
vive nella zona di espansione. Nel frattempo il centro storico si è
gradualmente svuotato ed è stato abbandonato a se stesso.
Il processo di espansione edilizia, a Troja come
altrove, non è stato accompagnato da una pianificazione urbanistica condivisa
che contemplasse le esigenze della comunità. Si è badato soltanto ad investire
sul mattone senza preoccuparsi della qualità della vita nei quartieri. Non si è
pensato alle esigenze di una collettività che ha bisogno di spazi verdi, di
spazi dove più piccoli possano giocare liberamente e i cittadini possano avere
luoghi di incontro e di socialità.
Come se non bastasse, il processo non è ancora
terminato. Si continua a costruire nonostante la città subisca una costante
decrescita demografica. Nel frattempo quegli spazi che potevano diventare aree
verdi scompaiono di fronte all’avanzata del cemento. A cosa servono queste
case? A cosa serve continuare a costruire “consumando” il territorio?
Noi pensiamo che sia necessario interrompere questa
cementificazione scellerata e puntare piuttosto alla riqualificazione del
centro storico e delle aree periferiche. Ristrutturare gli edifici esistenti
consentirebbe di tutelare le esigenze di chi lavora nell’indotto dell’edilizia
e, al contempo, far rivivere il centro storico potrebbe essere un’opportunità per
lo sviluppo turistico e, trasversalmente, un’opportunità per tutte le attività
economiche della città.
Altrove sono state anche le amministrazioni
comunali a sollecitare questo tipo di interventi, disincentivando o addirittura
impedendo la costruzione di nuovi edifici e incentivando piuttosto la riqualificazione
dei centri storici e delle periferie. Anche secondo noi la strada da seguire è
questa.
Movimento Politico
“Libertà è Partecipazione”
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