domenica 31 dicembre 2017

Intervento del consigliere Giuseppe Beccia nel Consiglio comunale del 30 dicembre 2017

Signor sindaco, colleghi consiglieri,

Sono qui oggi per rispetto nei confronti di questo luogo, per rispetto nei confronti della democrazia rappresentativa, per rispetto dei cittadini, per rispetto nei confronti di chi si è battuto affinché luoghi come questo avessero senso. Purtroppo, però, questo luogo un senso non ce l'ha più.

Da molto, troppo tempo il Consiglio Comunale non è altro che uno spazio in cui celebrare meri adempimenti formali in uno stanco, inutile e volte patetico gioco delle parti. Questo luogo è stato degradato a semplice momento di ratifica, prettamente formale, di scelte prese da un pugno di persone.

La sostanza della nostra straordinaria Costituzione per la quale "la sovranità appartiene al popolo" in questa assise ha trovato in questi anni la sua espressione più mediocre, più limitata, la più deteriore. Il popolo, in questa concezione di democrazia meramente formale che voi praticate e che io contesto, si limita a votare e poi è bene che resti in silenzio per cinque anni. Non dovrebbe essere così. Non dovrebbe essere così se si crede che la democrazia sia qualcosa in più di una competizione elettorale che dura qualche mese. Invece, da anni ormai, il Consiglio Comunale è sostanzialmente il luogo di ratifica delle decisioni della giunta (o di qualche funzionario), e basta. Come lo sono le commissioni consiliari, alcune delle quali, sono state convocate una sola volta in ben quattro anni, un vero record. È il caso della commissione che si occupa di cultura, turismo, agricoltura, commercio, artigianato, programmazione e sviluppo. Niente male come competenze. Una commissione così dovrebbe essere convocata in permanenza. Eppure è stata convocata una sola volta, poi mai più. Come se non ci fosse nulla da discutere su questi temi. La verità è che non c’era niente da ratificare perché forse gli assessori non avevano nulla da proporre. Per non parlare della Conferenza dei Capigruppo, la cui inutilità è meglio stendere un velo pietoso.

Il bilancio è l'atto più significativo per l'intera comunità cittadina ed è l'atto più importante di una amministrazione comunale. Dovrebbe essere, per la comunità, una occasione di confronto, di partecipazione, di ascolto. Invece, il bilancio che oggi approvate è, per il quarto anno consecutivo, una mera pratica formale impacchettata dai funzionari. Questo Comune sembra non avere nessuno al volante, va sostanzialmente con il "pilota automatico" dei funzionari. Voi oggi proponete alla città un bilancio che, per il quarto anno, è quasi identico a se stesso. Nulla di significativo, nulla di rilevante. Del resto nulla di significativo, nulla di rilevante è quello che è accaduto sotto questa amministrazione negli ultimi quattro anni. Nessuna visione di futuro, nessuna idea di crescita per questa città, nessuna capacità di sperimentare e "osare", nessun coraggio. Questa amministrazione, purtroppo, passerà alla storia per questo: per la sua inconsistenza. E mi auguro che non passi alla storia anche per qualcosa di peggio.

Questo bilancio, in sostanza, è un mero copia e incolla, senza nessun tentativo politico di "andare oltre". Ancora una volta, per il quarto anno consecutivo, non c'è stato alcun tentativo di sperimentare interventi come l'addizionale IRPEF progressiva che noi proponiamo sin dal primo anno di mandato. L'assessore al bilancio il primo anno disse di essere d'accordo ma di non avere avuto modo, poi se ne dimenticò per il secondo anno, per il terzo e per il quarto. Nessun tentativo, in questo bilancio, di operare degli sgravi TARI verso categorie virtuose. Eppure ne abbiamo proposti molti negli anni: per chi contribuisce alla strategia rifiuti zero, chi fa compostaggio, chi commercializza beni senza imballaggi, per i bar NO-SLOT che si adoperano concretamente contro le dipendenza da slot machine.

Di proposte ne abbiamo fatte tante, nelle Commissioni e in Consiglio, sempre tutte bocciate. E, onestamente, siamo anche stanchi di proporre a chi è sordo, indisponente e arroccato sulle sue posizioni di conservatorismo e immobilità. Voi preferite il "pilota automatico", è più rassicurante. E forse, tutto sommato, un po' avete ragione: se al volante c'è chi non sa guidare forse è meglio il pilota automatico di qualche funzionario. Il problema, però, è che una città con il pilota automatico non va lontano. E i risultati si vedono.

Mi sono permesso qualche settimana fa di avanzare una proposta in Conferenza dei Capigruppo: discutere insieme di un bando al quale partecipare e farlo in modo pubblico, coinvolgendo il Consiglio e la cittadinanza. Non mi è stato neanche consentito dire di cosa si trattasse: perché, è stato detto, “quello non è il luogo, se vuoi fare una proposta protocollala e basta”. Ad ennesima riprova dell'inutilità dei luoghi di confronto e di discussione, ridotti a meri ratificatoi. In quell’occasione avrei voluto proporre di discutere insieme, in un'ottica collaborativa (che matto testardo che sono!) di un bando che si chiama "Community Library" con il quale la Regione destina ai Comuni cifre fino a 2 milioni di € per finanziare la creazione, la ristrutturazione o l’ampliamento di biblioteche pubbliche di comunità. Una bella occasione, insomma. A quel rifiuto, mi sono detto: va bene, facciano loro, facciano da soli. Bene, qualche giorno fa sono venuti fuori i risultati del bando: le domande di 135 Comuni pugliesi sono state ammesse, e ben 31 sono della provincia di Foggia. Comuni come Lucera, Biccari, Accadia, Deliceto, Orsara, Castelluccio Valmaggiore, Casalnuovo e altri ancora ne beneficeranno. Noi no. Perché noi un progetto non l'abbiamo proprio presentato. Neanche abbiamo fatto lo sforzo di provarci. Ecco, in questo Bilancio potevano esserci altre risorse, altre occasioni di crescita, invece non ci sono. Le abbiamo perse e, in questi anni, ne abbiamo perse di continuo. Per incapacità, inattività, indisponibilità al confronto.

Io credo che approvare un bilancio debba essere altro. Sono convinto che debba essere non solo una scadenza burocratica, un fatto formale. Noi stiamo decidendo come utilizzare i soldi di tutti i cittadini ed è assurdo che non facciamo nessuno sforzo, nessuno, per dire ai cittadini cosa facciamo con il loro denaro e, soprattutto, non chiediamo mai conto ai cittadini di ciò che abbiamo fatto con il loro denaro.

Sono anni che il mio movimento si batte, in compagnia di tanti liberi cittadini che non si accontentano di una democrazia esclusivamente formale, affinché le cose cambino. Sono anni che chiedo in questo luogo che la città sia coinvolta, che i cittadini abbiano la possibilità di sapere cosa facciamo con il loro denaro e possano esprimere i bisogni di questa comunità in un processo di democrazia allargata, partecipativa, sostanziale. Un esercizio di ascolto, confronto, discussione. Perché la democrazia non può essere sempre e soltanto "interpretare" i bisogni dei cittadini, non può essere sempre e soltanto una "delega in bianco": ho avuto il tuo voto e ora sono affari miei di cosa ci faccio con il denaro. Non può essere solo questo. Invece da quattro anni è così.

Abbiamo contratto due mutui negli ultimi mesi per un totale di 1 milione e trecento mila euro per ristrutturare la Chiesa dei Morticelli e per il campo sportivo. Sono nel bilancio che stiamo discutendo. A nessuno, nessuno, in questa amministrazione è venuto in mente che avremmo potuto chiedere alla città se era il caso di farlo. Quei mutui li pagheranno loro, i cittadini. Li pagheremo noi tutti. Potevamo chiedere, attraverso gli strumenti democratici esistenti o attraverso nuovi strumenti se è necessario, se è il caso o no di gravare la città di questi mutui? Avreste potuto farlo, sì, io credo proprio di sì. Invece non lo avete fatto. Non avete fatto in questi anni nessuno sforzo, nessuno, per coinvolgere la cittadinanza nelle scelte strategiche. E non avete fatto nessuno sforzo per rendere intellegibile un bilancio che da sempre è una sequenza anonima di cifre del tutto inavvicinabile a chi non lo faccia di mestiere o a chi scelga di perdere giorni a studiarlo con fatica, e credo che in questa città se ne contino sulle dita di una mano. Eppure, tutto questo avremmo dovuto farlo. Anzi, ci siamo impegnati pubblicamente a farlo. Ci siamo impegnati, tutti, ad attivare il Bilancio Sociale e Bilancio Partecipato nel Regolamento di contabilità, per garantire trasparenza e partecipazione, e invece, ancora una volta, avete sostanzialmente ignorato quel regolamento. Come se non esistesse. Così come avete ignorato il Regolamento dei Consigli di Comunità, annunciati, perfino regolamentati (in modo discutibile) ma rimasti lettera morta per quattro anni.

Ma che il rispetto degli impegni non sia il vostro forte lo avevamo capito. Non si contano le promesse elettorali rimaste lettera morta: dal berlusconiano "meno tasse" (ma quando mai?) all'avveniristico "wi-fi gratuito per tutti", fino ai vari "rinuncio" di un manifesto, che a leggerlo ora, con il senno di poi, viene davvero da ridere, se non da piangere. In realtà questi anni, compreso quello che si chiude, sono stati anni di gestione (pessima) dell’esistente e basta, di gestione del potere, nel senso peggiore di questo termine. Oggi, a poco ormai dalla fine di questo mandato, credo di poter dire che la vostra presenza qui non ha scalfito minimamente le convinzioni più radicate e inossidabili che molti hanno della politica: che la politica serva solo a gestire favori e raccomandazioni, che serva a dare e togliere lavoro, che serva a distribuire privilegi, che serva in sostanza a curare gli interessi di qualcuno (di chi mi vota) e non della comunità. Io credo che il vostro passaggio qui non sarà certo ricordato per un cambiamento radicale in questa concezione della politica. Anzi, tutt’altro.

Mi spiace, da una amministrazione giovane, nuova, ci si aspettava altro. Ci si aspettava trasparenza, coinvolgimento, coraggio, innovazione, apertura. Invece, purtroppo, siete in mera continuità con il modo di far politica che una volta contestavate e di cui, invece, siete una solo una copia sbiadita. Anzi, su molti aspetti, avete fatto solo passi indietro, come dei gamberi con il pilota automatico.

Insomma, se il bilancio è lo specchio di una amministrazione, se è vero che è la cartina di tornasole dell'impegno e dei risultati di una amministrazione, questo bilancio non mi convince come non mi ha mai convinto il vostro operato di questi anni. Aumentano poche voci in questo bilancio, aumentano le spese per i mutui che avete contratto, quelle per gli stipendi del personale in più che avete assunto e poco altro. Restano invariate, invece, la gran parte delle voci. Comprese quelle dei vostri stipendi di amministratori. E, francamente, essendoveli subito portati al massimo consentito dalla legge, credo che la città si sarebbe aspettata qualcosa in più in termini di impegno e risultati.

A voi i migliori auguri per questo ultimo anno (e pochi mesi) di amministrazione che comincia e un augurio alla città perché sia l'ultimo anno di promesse mancate, di arroganza, e di vecchia politica.

Giuseppe Beccia
Gruppo consigliare "Facciamo fiorire la PrimaVera"
Movimento politico Libertà è Partecipazione

venerdì 4 agosto 2017

Pista ciclabile - comunicato stampa del 4 agosto 2017






COMUNICATO STAMPA



Troia, dopo l’ordinanza-barzelletta sulle bevande, arriva la pista ciclabile che finisce in mezzo ai campi

Mentre resta in piedi l’ordinanza che vieta 24h di comprare lattine e bottiglie perfino nei supermarket, senza che sia stata apportata alcune correzione, ne arriva una nuova: una pista ciclabile di 7km che finisce in mezzo ai campi.



TROIA – L’amministrazione comunale di Troia ci ha ormai abituato ad ordinanze e progetti a dir poco “sui generis”. Un paio settimane fa veniva pubblicata la bislacca ordinanza del sindaco Leonardo Cavalieri che vieta fino al 31 agosto la vendita di bevande in contenitori di lattina e vetro (perfino in plastica, a meno che non sia venduta …senza tappo) in tutto il centro abitato e senza limitazioni di orario.  Una ordinanza-barzelletta ha fatto ridere mezza regione perché vieterebbe ai supermercati, in pratica, di vendere qualunque bevanda e che, nonostante la vasta eco mediatica e nonostante le promesse di “correttivi” è rimasta lì, di fatto ignorata e derisa da chiunque. Perché ormai le ordinanze di Cavalieri sono talmente assurde che …è meglio non farle neppure rispettare.



Ma l’assurdità non era sufficiente e così l’amministrazione ne ha fatta un’altra: una pista ciclabile che va a finire, diritta diritta, in mezzo ai campi. Proprio così: nell’ultimo Consiglio Comunale la maggioranza ha approvato un progetto da un milione e mezzo di euro per fare una linea retta che arriva fino a contrada S.Paolo e si ferma lì, in piena campagna. In tutta franchezza: ma che razza di progetto è? Scrivono un comunicato in cui annunciano un percorso che attraversa ad anello il "centro abitato": ma dove? Ma di che stiamo parlando? Il progetto attraversa solo pezzi del quartiere San Secondino recuperando parti della pista già esistente e poi ti porta in linea retta in mezzo alla campagna e si ferma lì, sulla strada.



Noi siamo da sempre iper-favorevoli alla mobilità sostenibile e alla creazione di percorsi ciclo-pedonali, ma questo progetto è semplicemente ridicolo! Come fai ad immaginare una pista che, d'un tratto, finisce in mezzo ai campi? Vogliamo dirla la verità allora? La verità, come affermato dalla maggioranza in Commissione, è che questo progetto deve passare di lì per via di alcuni conflitti tra il Comune e i proprietari di alcuni terreni a San Paolo: il tratturo, con il tempo, si sarebbe "spostato" venendo invaso da alcuni proprietari e invadendo a sua volta altre proprietà. E così, con i soldi di un progetto che passa di là, si risolverebbe tutto. Altro che interesse verso la mobilità sostenibile. Per noi subordinare un progetto del genere a piccole beghe di proprietà è davvero assurdo e incomprensibile. 



Noi abbiamo avanzato delle proposte migliorative, abbiamo detto: facciamo un percorso ad anello che colleghi la strada esterna San Paolo alla strada esterna Incoronata e risalga su verso Troia. Altri nella minoranza hanno proposto: facciamo un anello che giri intorno alla città. Insomma il messaggio era: riprendiamo in mano il progetto e discutiamone insieme, discutiamone con la città e verifichiamo alternative tecnicamente possibili. Ma niente, loro non hanno bisogno di confronto. Loro sono bravi così. E la democrazia non sanno proprio cos'è.



Cari amministratori, governare bene vuol dire essere capaci di ascoltare la città e rispettare i luoghi istituzionali di confronto. Voi avreste dovuto convocare la Commissione competente mesi fa, e non due giorni prima del consiglio per ratificare le vostre scelte. Avreste dovuto convocare un incontro pubblico con la città per ascoltare le reazioni e le proposte dei cittadini. Se lo aveste fatto, oggi non avreste approvato un progetto assurdo. Peccato, perché anche una cosa bella rischia di trasformarsi nell'ennesima figuraccia



Troia, 04 Agosto 2017



Il movimento politico

"Libertà è Partecipazione"

lunedì 17 luglio 2017

Ordinanza sindacale n. 24 su bottiglie di vetro e lattine - Comuncato stampa











Troia, 15 Luglio 2017

COMUNICATO STAMPA

Troia, un’ordinanza del sindaco vieta 24h su 24 l’acquisto di bevande in vetro e lattina fino al 31 agosto

Non si potrà comprare neppure un’aranciata in lattina e berla all’aperto. Perfino le bevande in plastica dovranno essere preventivamente aperte dal venditore, anche nei supermarket. Il divieto è esteso a tutto il centro abitato e a tutti gli esercizi

LéP: “Riconoscano che si tratta di un errore dettato da superficialità e incapacità amministrativa. È evidente che si tratta di un’ordinanza ridicola che farebbe chiudere domani tutti i supermercati e i bar della città. E la smettano di evocare ‘i fatti di Torino’ per giustificare questa figuraccia”.

TROIA – Da alcuni giorni a Troia si discute di un'ordinanza a dir poco “sui generis”. Il sindaco del Comune di Troia Leonardo Cavalieri ha infatti emanato un’ordinanza che vieta fino al 31 agosto la vendita di bevande in contenitori di vetro e lattina in tutto il centro abitato e senza limitazioni di orario. Non si tratta di un’ordinanza per un singolo evento a rischio, non si tratta neppure di un’ordinanza che ha validità a partire da una certa ora della sera fino alla mattina. No, il divieto vale 24 ore su 24 dal 15 luglio fino al 31 agosto. Il divieto, inoltre, si applica a tutte le bevande, alcoliche o analcoliche, e in tutto il paese.

Stando al testo dell’ordinanza, dunque, i cittadini di Troia non potranno comprare nessuna bevanda in contenitori di vetro e lattina. Pertanto non sarà possibile comprare neppure una lattina di aranciata in un bar e berla all’aperto. Non sarà possibile acquistare una bottiglia di vino in supermercato e condividerla con gli amici la sera a casa. Niente di tutto ciò, è vietato dall’ordinanza. Perfino le bevande in bottiglie di plastica, secondo l’ordinanza, dovranno essere preventivamente aperte dall’esercente al momento dell’acquisto. Quindi se si compra una confezione d’acqua al supermercato... il cassiere dovrebbe aprire tutte le bottiglie prima di consegnarle (!).

Il sindaco, per giustificare questo pastrocchio, fa un richiamo accorato ai “fatti di Torino” sostenendo che l’ordinanza serve a limitare i rischi in caso di eventi con grande afflusso di pubblico e che la stessa sarebbe stata sollecitata da “organi preposti al controllo e alla sicurezza”. Ora, da un lato è evidente a tutti che Troia non è Torino il richiamo ad un fatto serio per giustificare una clamorosa fesseria denota la mancanza di senso della misura del sindaco Cavalieri. Ma, ammesso che si debbano limitare le situazioni di pericolo, e su questo cui tutti siamo d'accordo, è evidente che una ordinanza scritta così è una follia che farebbe chiudere domani tutti i supermercati e i bar della città. Il sindaco Cavalieri ammetta che si tratta di un errore, di un pasticcio, di una figuraccia. Perché di questo si tratta, di un atto frutto di superficialità e incapacità amministrativa di un sindaco che non sa fare il suo lavoro.

Il movimento politico
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Delibera di Giunta 181 del 31/12/2016 Istallazione luminarie - Comunicato LèP del 31 maggio 2017


Il 29 maggio è stata pubblicata sull’Albo Pretorio on-line la delibera di Giunta n. 181 del 30 dicembre 2016, relativa ad “Istallazione luminarie e addobbi in occasione delle festività natalizie 2016/2017” per la somma di euro 12.200,00.

Oltre a mettere in evidenza il fatto che si continui a pubblicare atti con notevole ritardo (in questo caso parliamo di una delibera di ben cinque mesi fa!), qui ci preme mettere in risalto il fatto, abbastanza curioso e surreale per la verità, che vengano erogati fondi per l’istallazione di luminarie ad una associazione giovanile, piuttosto che invece direttamente ad una ditta specializzata come magari ci si aspetterebbe.
A che pro, ci chiediamo? Si risparmia per caso? Viene forse garantita maggior professionalità? O cos’altro? 

Questi sono alcuni degli interrogativi che ci sono sorti spontanei subito dopo aver letto questa delibera. Li giriamo a tutti i cittadini, nonché ai nostri amministratori, chissà che prima o poi non ci arrivi una risposta “illuminante”.

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Libertà è Partecipazione - Troia




TARI - Comunicato del 12 aprile 2017



Come prendere in giro i cittadini, per un po' di populismo.

 
In questi giorni avrete certamente notato i manifesti affissi in giro per la città che annunciano a titoli cubitali la riduzione della tariffa sui rifiuti. Ecco, si tratta di una operazione da manuale per fare un po' di propaganda prendendo in giro i cittadini.

Come tutti sanno, infatti, i cittadini troiani hanno pagato per anni una tariffa più alta del dovuto a causa di un errore nella revisione periodica dei prezzi del contratto (uso dell'indice NIC anziché del FOI). Tale errore ha fatto sì che la ditta titolare dell'appalto percepisse più denaro del dovuto... a carico degli inconsapevoli cittadini naturalmente.

Accortisi dello sbaglio, in tutta calma, gli amministratori hanno ovviamente riportato i costi del servizio al normale, sanando l'errore. Oggi, quindi, il COSTO del servizio rifiuti è più basso non perché gli amministratori sono magnanimi e ci fanno spendere di meno, ma perché si sono finalmente accorti di un errore!

Una volta ridotto il COSTO COMPLESSIVO, quindi, si è AUTOMATICAMENTE ridotta anche la TARIFFA per i cittadini. E figuriamoci se non doveva essere così! Infatti lo dice la stessa delibera del Consiglio Comunale (allegata) che si tratta di un fatto AUTOMATICO e PROPORZIONALE, non certo di una lungimirante scelta politica.

Insomma, si è provato a spacciare come una grande conquista politica ciò che in realtà era un atto dovuto, in quanto solo la correzione di una svista. E poi dicono che i populisti sono gli altri. Mah!

Piuttosto, cari amministratori, pensate a ridurre davvero i costi riducendo il volume complessivo dei rifiuti, premiando chi adotta pratiche virtuose e riducendo gli sprechi. Magari iniziate dal ridurre la carta sprecata per manifesti come questo, stampati per prendere in giro i cittadini... con i soldi dei cittadini.   

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