FACCIAMO FIORIRE LA PRIMA VERA
La nostra
sfida per la città
PROGRAMMA AMMINISTRATIVO
Elezioni Comunali 2014
Città di Troia
UNA GRANDE SFIDA
Il
programma che segue è una grande sfida. Non è una sfida solo per chi lo propone
alla città, ma lo è per tutta la città. Lo è per le donne e gli uomini di Troia,
per il suo tessuto sociale ed economico, per i giovani, per gli anziani, per
gli immigrati, per le mamme e i padri, per gli occupati e i disoccupati. È una
sfida che chiama in causa tutta la comunità. La sfida è quella di rendere
questa città un modello di buona politica e di buona amministrazione e di farlo
insieme, con la partecipazione di tutte e tutti. La sfida è quella di rendere
Troia un “comune virtuoso” che sappia sperimentare le politiche pubbliche più
eque, più innovative e più efficienti in campo ambientale, sociale, economico,
culturale. La sfida è quella di una città che sappia anticipare il futuro
facendo scelte coraggiose e lasciandosi alle spalle le pratiche peggiori della
vecchia politica. La sfida è quella di di una città che non lasci nessuno
indietro, che sappia tendere la mano a chi ha bisogno, che sia capace di
accogliere, che non lasci soli i suoi anziani e non faccia più partire i suoi
giovani.
UNA VISIONE
COERENTE
Troppo
a lungo l’amministrazione di questa città è stata determinata e condizionata da
gruppi di interesse trasversali, uniti solo dal desiderio di conquistare il
potere e conservarlo. Ciò che è mancato, più di ogni altra cosa, è stata una
visione complessiva, è stata la capacità di immaginarsi questa città nel
futuro, la capacità di fare scelte coerenti con alcuni valori e obiettivi di
fondo. Questo è il rischio più grande delle formazioni eterogenee che mirano
solo alla conquista del potere. La
nostra sfida ha questa grande ricchezza: la sua coerenza politica e
programmatica. Questa coerenza l’abbiamo conquistata in questi anni di progetti
culturali, di esperimenti di partecipazione democratica, di seminari sul lavoro
e sulla creazione di opportunità per i giovani, di forum sulla gestione dei
rifiuti, di confronti sul rilancio del centro storico e dei suoi beni
culturali, di dibattiti sull’ambiente, sull’ecologia, sul turismo, sul rilancio dell’agricoltura e dei suoi
prodotti. La nostra è una sfida coerente perché ancorata al lavoro di questi
anni.
UNA SCELTA DI RINNOVAMENTO
L’altra
grande ricchezza di questo progetto è quella di avere puntato tutto su una
scelta di forte rinnovamento. Il rinnovamento non si può soltanto predicare, si
deve praticare. Per troppi anni questa città ha visto continuamente gli stessi
volti governare e ha visto gli stessi volti opporsi a chi governava.
Complessivamente lo scenario politico troiano è rimasto fermo a vent’anni fa,
se non di più. Noi abbiamo grande rispetto per chi si impegna da tanto tempo,
soprattutto se lo fa con passione e onestà. Pochi purtroppo. Ma crediamo che in
questo momento storico sia fondamentale fare spazio a volti ed esperienze nuove
che provino a dare ossigeno ad una politica troppo spesso chiusa in se stessa e
nei suoi meccanismi autoreferenziali. Per noi lanciare un progetto di
rinnovamento vuol dire non soltanto coinvolgere tanti giovani e fare largo alle
loro competenze, valorizzare le loro esperienze e dare fiato al loro
entusiasmo. Per noi rinnovamento vuol dire anche coinvolgere gente esperta che
ha competenze nei più diversi settori economici, sociali e culturali e può dare
un contributo fondamentale al futuro di questa città.
PER UN
CAMBIAMENTO PROFONDO
La
nostra, dunque, è una sfida per il cambiamento. Di questa parola si abusa
spesso in politica e il rischio è di renderla vuota e retorica se non la si
declina in idee e proposte. Per noi cambiamento vuol dire alcune cose molto
chiare. Vuol dire avere il coraggio di proporre un nuovo modello di sviluppo
che si basi su una riconversione ecologica e sostenibile dell’economia. Per noi
cambiamento vuol dire avere il coraggio di proporre un nuovo modello di
democrazia che metta al centro la partecipazione e il protagonismo dei
cittadini e non riduca la politica a mero dibattito tra gli eletti o, peggio
ancora, a mero evento elettorale. Per noi cambiamento vuol dire mettere al
centro i beni comuni, educare la città ad averne cura, rendere finalmente gli
spazi comuni luoghi di aggregazione, di cultura, di socialità. Per noi
cambiamento vuol dire avere a cuore la creazione di opportunità per tutti i
cittadini e non solo per alcuni, vuol dire avere a cuore i diritti di tutti i
cittadini e non solo di alcuni. Per noi,
infine, cambiamento vuol dire imparare a sentirci comunità e saper affrontare
insieme le sfide che il futuro di pone dinanzi.
INSIEME. CON IL
CONTRIBUTO DI TUTTI
La
nostra, dunque, è una sfida che non si può percorrere da soli e non può
limitarsi ad una scadenza elettorale. Non avrebbe senso e non produrrebbe alcun
risultato. La nostra vera sfida, infatti, è quella di lavorare
insieme ai cittadini per cambiare collettivamente questa città con il
contributo di tutti. Per questo, il programma amministrativo non può che essere
un punto di partenza. Non non vogliamo proporre un programma chiuso e
impacchettato, da prendere o lasciare. Vogliamo invece impegnarci a continuare insieme,
a partire da qui, un programma che sia un continuo lavoro collettivo verso il
cambiamento.
Se si sogna da soli è solo un sogno. Se si sogna insieme è una realtà
che comincia.
PARTE I – LE SCELTE
ETICHE
L’ONESTÀ PRIMA DI TUTTO
La
poltica in questi anni ha prodotto spesso ingiustizie e ha creato spesso
disuguaglianze tra i cittadini. La gestione spesso “opaca” del potere, in cui
privilegi e raccomandazioni favoriscono alcuni e sfavoriscono altri, ha creato
un enorme danno sul piano culturale oltre che sulla pelle di chi ha subito
disparità e altre forme di ingiustizia. Il danno culturale sta nel fatto che
oggi è opinione comune che o si è “protetti” da qualche potente impegnato in
politica oppure non si può lavorare, o si è “sponsorizzati” da qualcuno che
amministra la cosa pubblica oppure, se non si hanno protettori, si può anche
andar via. E, infatti, molti vanno via. Chissà quanti straordinari talenti
abbiamo perso in questo paese perché privi di sponsor e protettori. Chissà
quanto straordinari talenti abbiamo perso perché ripugnati dall’idea di dover
scambiare la propria libertà di voto con un lavoro, con un incarico, con una
piccola opportunità. Ecco, questo per noi non deve più accadere. Dobbiamo
dotarci di tutti gli strumenti possibili per fare in modo che questo non accada
più, per fare in modo che le leggi non soltanto siano rispettate da chi
amministra la cosa pubblica, ma non siano eluse, non siano aggirate. Abbiamo
alcuni strumenti per farlo, dobbiamo metterli subito in campo per ripare al
danno culturale di questi anni.
UN CODICE ETICO PER CHI AMMINISTRA
Per frenare le degenerazioni del sistema
clientelare vogliamo innanzitutto proporre con urgenza l’adozione di un Codice
Etico di condotta degli amministratori che impedisca comportamenti scorretti
sul piano morale, argini le pratiche clientelari, valorizzi i più capaci e
meritevoli e impegni gli amministratori alla massima eticità e trasparenza personale.
Vogliamo che il codice etico del Comune di Troia si basi sulla Carta di Pisa,
adottata da tutta la rete di “Avviso Pubblico”, la rete nazionale degli Enti
Locali contro le mafie. La 'Carta di Pisa' sarà adottata con una delibera di
consiglio e impegnerà l’intero consiglio comunale a comportamenti etici sulla
trasparenza personale e patrimoniale, sulla gestione dei conflitti di interessi,
sul finanziamento dell'attività pubblica, sui rapporti con le società appaltatrici
del comune, sulle nomine in enti e società pubbliche, sui rapporti con
l'autorità giudiziaria e sui rapporti con i mezzi di comunicazione prevedendo
tra l'altro anche sanzioni per eventuali inadempimento, dal richiamo formale alla
censura pubblica, fino alla revoca della nomina o del rapporto fiduciario, alle
dimissioni.
UNA GRANDE OPERAZIONE DI EDUCAZIONE CIVICA
Non
c’é nessun cambiamento reale che non passi attraverso un mutamento di
mentalitá, attraverso una grande operazione culturale. Certo, non é facile ed é
una cosa che richiede molto tempo. Tuttavia, da qualche parte bisogna partire. Dobbiamo
(ri)educare noi stessi, i cittadini, al rispetto della cosa pubblca e al valore
del vivere in comunitá. Con il Codice Etico e la Carta di Pisa vogliamo
adottare scelte chiare in questa direzione. Ma non vogliamo limitarci a questo,
non basta. La lotta alla corruzione e a tutti i comportamenti illegali deve
partire dalla radice, dall’educazione. In questo senso il ruolo delle scuole e
delle altre agenzie formative come le parrocchie, i centri di aggregazione
socio-culturale, le associazioni e le famiglie è un ruolo fondamentale: quelli devono essere cantieri
permanenti di educazione al senso civico. Per questo l’amministrazione comunale aderirà alla
rete “Avviso Pubblico” e con essa, in sinergia con altre associazioni come
Libera e raccordandosi con le diverse istituzioni educative, si impegnerà a
farsi in prima persona portavoce di questi temi verso gli studenti e i
cittadini tutti con campagne di sensibilizzione ad hoc. Una grande operazione
di educazione civile è imprescindibile se vogliamo iniziare a seminare il seme
dell’onestà e fare in modo che le prossime generazioni vivano l’onestà e la
correttezza come obblighi morali.
LA TRASPARENZA
COME SCELTA
Spesso
le ingiustizie e le disuguaglianze prodotte da chi gestisce il potere sono
figlie di un sistema malato che sfrutta l’opacità della macchina amministrativa
e la disinformazione dei cittadini. Spese inutili, impegni economici non necessari
e incarichi discutibili ad amici e parenti si infilano nei meandri della
macchina amministrativa quando non c’è trasparenza o quando la trasparenza e la
comprensibilità degli atti è insufficiente. Per questo per rompere questo
sistema malato bisogna partire dal garantire la massima trasparenza. Puntare
sulla trasparenza vuol dire togliere l’acqua dove nuotano i pesci. Oggi la
trasparenza degli atti è imposta da leggi che non sempre sono rispettate in
pieno. Partire dal rispetto delle leggi sulla trasparenza amministrativa è
perciò il primo gesto concreto che ci proproniamo. Gli atti, i bilanci, le
delibere, le relazioni, le assunzioni, gli incarichi e tutti i documenti
politici e quelli contabili relativi all’attivitá amministrativa devono essere
trasparenti ed accessibili per via telematica (e non) a tutti i cittadini. Solo
attraverso un sistema chiaro, trasparente e intelleggibile di controllo
pubblico sará possibile ridurre sprechi, favori e privilegi.
IL BILANCIO
SOCIALE: RENDER CONTO AI CITTADINI
La
prima trasparenza si realizza se si accetta fino in fondo di fare in modo che
il funzionamento della macchina amministrativa sia effettivamente e
sostanzialmente comprensibile a tutti i cittadini. Senza comprensibilità, la
trasparenza non serve a nulla. Se tutto è trasparente ma resta incomprensibile,
non serve a nulla. Per questa ragione è fondamentale produrre ogni anno un
“bilancio sociale” che traduca in modo semplice ma al tempo stesso preciso e
corretto, tutte le scelte adottate dall’amminitrazione comunale e i relativi
costi. C’è stata negli anni scorsi una breve esperienza di Bilancio Sociale di
mandato. Quella è una pratica che non andava abbandonata ma va invece ripresa,
replicata e moltiplicata. Noi proponiamo un “Bilancio Sociale Annuale” che metta
tutti i cittadini nelle condizioni di sapere, anno per anno, tutto ciò che ha
fatto l’amminsitrazione, con dati, cifre e tempi. Il Bilancio Sociale Annuale
deve essere una sorta di breve e comprensibile resoconto sull’attività
amministrativa. La cosiddetta “accountability”, cioè il dovere ddi “rendere
conto” ai cittadini di ciò che si fa con il denaro pubblico è un preciso dovere
dal quale non vogliamo esimerci.
PERSEGUIRE CHI
NON RISPETTA LE LEGGI
Sembrerà
una banalità ma la legge si fa rispettare solo se la si applica fino in fondo e
se si punisce chi non la rispetta. Troppe volte abbiamo visto atteggiamenti
silenziosi e compiacenti verso chi non rispetta le leggi. Bisogna invece
perseguire i furbi, i disonesti e tutti coloro che, spesso sfacciatamente, infangono
le leggi. L’evasione fiscale e
contributiva, cosí come gli articolati sistemi di “elusione” delle tasse,
spesso ai limiti della legalitá, sono all’ordine del giorno nelle nostre terre.
Il mancato rispetto del codice della strada è spessissimo all’ordine del
giorno. Atti di vandalismo e altre forme di mancanza di rispetto verso la cosa
pubblica e verso la libertà altrui, sono spesso all’ordine del giorno. Bisogna
combattere queste pratiche sistematicamente aumentando i controlli, punendo chi
non rispetta le leggi in modo rigoroso e dando l’esempio attraverso un
atteggiamento integerrimo che deve cominciare dagli stessi amministratori.
PARTE II – IL LAVORO
CREARE OPPORTUNITÀ
PER I GIOVANI
Uno dei grandi drammi di queste terre, da tempo, è
il fatto di essere abbandonate da chi le vive, spesso e soprattutto dai
giovani. È un dramma che di questi tempi coinvolge l’intero paese. Non si
tratta solo di “fuga di cervelli”, non è soltanto la gente qualificata che va
via. Si tratta anche di tante persone che semplicemente non riescono a sbarcare
il lunario e sono costrette a fare le valige e partire per cercare migliori
condizioni altrove. Come facevano i nostri nonni: sono le nuove emigrazioni.
Noi vogliamo frenare questo drammatico fenomeno e dare a tutti l’opportunità di
costruirsi il proprio futuro in questa terra. Non è facile, la crisi è più
grande delle possibilità di un piccolo comune. Ma vogliamo provarci mettendo in
campo tutti gli strumenti in nostro possesso e liberando il lavoro dal peso asfissiante
dei privilegi clientelari.
UN BANDO PER SOSTENERE LE MICROIMPRESE
Molti giovani hanno idee geniali ma non hanno mezzi
per realizzarle. Le banche oggi concedono finanziamenti solo a chi è già nelle
condizioni di offrire garanzie. Se però hai una buona idea e non hai risorse
per realizzarla, sei tagliato fuori. Potrai essere anche un genio, ma resterai
tagliato fuori. Per questo noi proponiamo di attivare un bando comunale che
finanzi ogni anno l’avviamento di alcune giovani imprese che intendono operare
nel territorio comunale. Il modello che vogliamo adottare è quello dei
“Principi Attivi” sperimentato con successo in questi anni dalla Regione
Puglia. Vogliamo sperimentarlo anche noi a livello comunale concedendo piccoli
finanzialmenti per dare una spinta iniziale e un incoraggiamento a chi vuol
fare impresa in questa città, Vogliamo farlo premiando soprattutto chi vuol
fare imprese che puntino sull’innovazione di processo e di prodotto, imprese
che puntino sulla riconversione ecologica dell’economia e sulla sostenibilità,
imprese che puntino sul rilancio turistico o imprese sociali. Vogliamo
integrare questo sforzo promuovedo anche esperimenti di microcredito con banche
interessate a sostenere lo sforzo nella medesima direzione.
SOSTENERE LE ATTIVITÀ ESISTENTI
I primi creatori di lavoro in una comunità sono
senza dubbio le attività esistenti. È dal rafforzamento di queste che bisogna
partire per mantenere i posti di lavoro già in essere e crearne di nuovi. Per
sostenere le attività esistenti bisogna innanzitutto valorizzarle, promuoverle,
aiutarle a mettersi in rete e incentivare i cittadini a consumare prodotti e
servizi innanzitutto presso le attività del luogo. Le imprese locali sono il
cuore della comunità, sono ciò che rende una comunità viva e dinamica. Se non
le sosteniamo, rischiamo di trovarci in breve tempo in una comunità spenta,
priva opportunità di lavoro che si riduce ad essere un dormitorio di gente
costretta a lavorare altrove. Pertanto, al fine di difendere le attività
esistenti e sostenerle, vogliamo:
- Risolvere
i problemi strutturali dell’area PIP: l’allaccio della fogna, i servizi
telefonici e internet e altre urgenze al fine di agevolare chi ha fatto
investimenti, chi li sta facendo e chi pontenzialmente potrebbe farli.
- Attivare
uno servizio di consulenza sulle procedure di finanziamento relative a
bandi regionali, nazionali ed europei a sostegno delle imprese
- Garantire
maggiore sicurezza contro furti e rapine alle attività commerciali
attraverso un uso più efficace dei sistemi di video-sorveglianza
- Mappare
la rete delle attività commerciali, professionali, artigianali e
produttive della città e promuoverle verso i residenti e i visitatori
- Indicare
la rete delle attività d’impresa con una segnaletica coerente, d’impatto e
funzionale per sollecitare l’interesse dei visitatori
- Incentivare
flussi turistici per sostenere le attività commerciali
RIPENSARE IL CENTRO PER L’IMPIEGO
Il centro per l’impiego oggi è prevalentemente
considerato come uno spazio dove sbrigare pratiche burocratiche. Il lavoro,
ormai, passa prevalentemente attraverso altri canali. Noi proponiamo di
potenziare e migliorare i servizi del centro per l’impiego, rendendolo un
centro di intersezione dei vari servizi di ricerca lavoro oggi esistenti, dei servizi
di informazione e orientamento al lavoro e, soprattutto, dotandolo di una
funzione specificamete dedicata ai bandi e ai finanziamenti pubblici. Esistono
oggi molte opportunità di lavorare o di crearsi un lavoro grazie a bandi e a
varie altre iniziative pubbliche e private. Conoscerle, avere a disposizione
figure che siano in grado di orientare e sostenere il cittadino in cerca di
opportunità deve essere una delle funzioni principali dell’amministrazione
pubblica.
REGOLAMENTARE L’AFFIDAMENTO
DEI LAVORI
Una delle principali preoccupazioni di chi
amministra la cosa pubblica in modo “opaco” è la gestione dei vari incarichi
lavorativi che ogni amministrazione pubblica ha il potere commissionare. Spesso
è quello il tema sul quale si concentra l’attenzione di chi amministra perché è
grazie a quel sistema che il potere perpetua se stesso, è grazie a quel sistema
che i politici creano i loro bacini di consenso. In modo illegittimo,
s’intende. Proponiamo, per questo, che l’affidamento dei lavori pubblici e
degli incarichi senza bando sia regolamentato, che non ci siano ampie discrezionalità
nell’affidamento degli incarichi e che tutti abbiano la possibilità di lavorare
e di partecipare a pari condizioni alle commissioni pubbliche. Vogliamo fare in
modo, ove possibile, che le commissioni pubbliche siano affidate seguendo
criteri di turnazione, ferma restando la necessità di comportamenti seri e
corretti e di costi congrui da parte dei fornitori di prodotti e servizi.
LOTTARE CONTRO IL
DISAGIO SOCIALE E LA POVERTÀ
Sempre più concittadini vivono in una condizione di
precarietà, di disagio sociale e perfino di povertà e miseria. L’impoverimento
progressivo dei ceti medi è un fenomeno ormai inarrestabile e coinvolge un
segmento sempre più vasto della popolazione. Noi vogliamo provare a mettere in
campo alcuni strumenti per arginare il disagio sociale. Proponiamo l’assunzione
a turno di soggetti svantaggiati in raccordo con i servizi sociali per i
piccoli lavori di routine. Vogliamo attivare una Banca del Tempo per consentire
a tutti, soprattutto a chi è in condizione di disagio, di offrire la propria
risorsa principale, il tempo e il lavoro, come strumento di una economia di
scambio non monetaria. Vogliamo organizzare orti sociali e “centri di
autoproduzione” per dare a tutti la possibilità di autoprodursi i beni
essenziali. Vogliamo organizzare centri della riparazione, del riuso e dello
scambio degli oggetti usati per risolvere contestualmente un problema sociale e
uno ambientale. Vogliamo, infine, lottare contro lo sfruttamento e contro il
lavoro nero ancora assai presenti, attraverso il controllo e il monitoraggio
del territorio.
PARTE III – LA CITTÀ
FERMARE
LA CEMENTIFICAZIONE
Negli
ultimi quindici anni in Italia sono stati cementificati 3 milioni e 663 mila
ettari, un’area che equivale alla superficie di Lazio e Abruzzo assieme. La
Capitanata è stata particolarmente devastata da questo fenomeno: Foggia é
la cittá italiana che ha il primato assoluto di superficie edificata: 633 m² di
superfici artificiali pro capite. Una vera vergogna italiana. Anche a Troia la
città ha più che raddoppiato la sua estensione per via delle nuove costruzioni
edificate negli ultmi sessant’anni. La città ha raddoppiato la sua dimensione
mentre la popolazione si è dimezzata. Oggi esiste una disponibilità di immobili
che è quasi il doppio dei nuclei familiari esistenti. Insomma, non c’è più
bisogno di costruire. È necessario interrompere questa cementificazione
scellerata, è necessario interrompere il consumo di suolo e puntare piuttosto
alla riqualificazione degli immobili esistenti. Per questo noi vogliamo
adottare il modello di comuni come Desio o Cassinetta di Lugagnano che hanno
scelto di adottare la filosofia “cemento zero”.
RIQUALIFICARE
CENTRO E PERIFERIE: UN’OPPORTUNITÀ ANCHE PER L’EDILIZIA
In questi anni a Troia si è creata una grande
periferia-dormitorio lì dove un tempo c’erano grandi uliveti. Nel contempo il
centro storico è stato largamente abbandonato e oggi alcune stradine del centro
sono pressochè vuote. Il comparto dell’edilizia dunque ha una grande
opportunità davanti. Finita l’epoca dell’enorme, quanto innaturale, bolla delle
costruzioni che ha inondato il territorio di cemento, ora può iniziare una
nuova fase, quella del recupero e delle ristrutturazioni. Noi intendiamo sostenere
la riqualificazione del centro storico e delle zone degradate attraverso
incentivi alle ristrutturazione degli immobili e iniziative per la
valorizzazione socio-culturale di quelle zone.
Vogliamo promuovere un censimento dei vani sfitti e capire quanti e
quali siano gli immobili da recuperare e salvaguardare, tanto nel centro
storico quanto nelle periferie. E lì che il comparto dell’edilizia può trovare
nuovo ossigeno. Vogliamo poi promuovere delle iniziative per aumentare la
vivibilità di questi spazi: promuovere attività culturali e di aggregazione
sociale in modo diffuso in tutto il centro storico, e non solo nelle solite
piazze, ma anche nelle zone periferiche della città. Infine, per garantire una casa
anche alle fasce piú deboli, l’amministazione intennde perseguire l’obiettivo
di realizzare dei piani di edilizia sociale incentrati sul principio del
recupero e dell’autorecupero delle costruzioni degradate.
INCREMENTARE
IL VERDE PUBBLICO
La nostra città è circondata dal verde ma ha pochi
spazi verdi fruibili e attrezzati, quasi tutti di dimensioni molto ridotte. Il
nostro obiettivo è quello di recuperare le aree verdi abbandonate come l’area
di Via Verdi, riqualificare le tante “macchie verdi” lungo i pendii, attrezzare
le aree verdi nella nuova zona di costruzione e migliorarne la fruibilità. Per
farlo, però, avremo però bisogno anche del contributo di tutti tutti i
cittadini ai quali proporremo di attivare orti e giardini urbani e di prendersi
cora di piccole aree verdi comunali sul modello di quanto già in parte avviene
nella zona di espansione. Anche al tessuto economico della città vogliamo
proporre la gestione di piccole aree verdi, di rotonde e aiuole pubbliche in
cambio di promozione. Vogliamo poi impegnarci a scegliere rifacimenti "a
verde" delle piazze ovunque ciò sia possibile e compatibile con il
contesto. Nelle zone verdi vogliamo dedicare delle piccole aree recintate per i
cani. Infine vogliamo sostenere politiche di incentivazione alla piantumazione
di alberi, anche piantando un albero in ricorrenza di eventi come le nascite
dei bambini. Un albero per ogni nato, così che ogni cittadini abbiamo sempre
“radici” saldamente piantante in questa terra e in città.
SISTEMARE I PENDII
I pendii che circondano Troia come un anello sono
da tempo immemrabile ricettacolo di immondizie luoghi di degrado e abbandono. Per
noi non devono esserlo più. Noi pensiamo che i pendii siano una risorsa, sono
uno straordinario anello verde da recuperare e riqualificare. Lo si può fare a
partire dalle piccole cose, dai piccoli interventi, a partire dalla semplice
pulizia per finire con piccole e progressive opere di rimboschimento e di
infrastrutturazione leggera che rendano in prospettiva fruibile l'intero
anello. Insomma noi vogliamo fare in modo che nei prossimi anni l’amministrazione
consenta a tutti i cittadini di fruire dei pendii, impegnandosi per attrezzarli
in modo da consentire attività all’aria aperta, jogging e pic-nic. I pendii
possono diventare una importante risorsa per la città. Riqualificarli e
eliminare quel degrado può rendere più bella tutta la città.
ADEGUARE IL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
Abbiamo un piano di protezione civile inadeguato e
un predisposto un po’ superficialmente. Per questo abbiamo intenzione di adeguare
il nostro piano comunale di protezione civile, di dotare la città di
"centri di raccolta" adeguati, indispensabili in caso di calamità, di
risolvere problemi di ordine pubblico legati ai mercati rionali e alle giostre
nel centro storico, oggi problematici sul piano della sicurezza. Abbiamo la necessità
di predisporre uno spazio ad hoc nella zona PIP per gestire eventuali
emergenze, spazio che potrebbe essere usato anche per grandi eventi. Dobbiamo
infine rimuovere le possibili cause di pericolo legate alla viabilità cittadina
sostituendo gli ostacoli fissi che oggi blindano il centro storico (pali,
catene e lucchetti, folli sul piano della sicurezza) con videocamere
predisposte per multare chi non rispetta le regole.
PARTE IV – L’EFFICIENZA
MONITORARE I SERVIZI E OTTIMIZZARLI
Spesso quando si parla di efficienza in
riferiemento alla macchina amministrativa sembra di parlare di concetti astratti
e un po’ strani da gestire. Invece basterebbe poco. Sarebbe sufficiente
abituarsi a monitorare i servizi per capire dove sono gli sprechi e le spese
inutili e migliorare l’efficienze e l’efficacia dei servizi stessi. È proprio nel sottobosco
dell’amministrazione che spesso cresce lo sperpero, mascherato nelle maglie
dell’ordinaria amministrazione. È lí che bisogna indagare e lottare per ridurre
gli sprechi. I servizi vanno monitorati costantemente, vanno valutati come si
fa in tutto il mondo, anche attraverso i feedback dei cittadini-utenti. Cosí i
servizi che non funzionano e/o quelli inutili possono essere cambiati,
integrati o soppressi. Vogliamo, insomma, riorganizzare e ottimizzare
tutti i servizi e uffici pubblici attraverso valutazioni e segnalazioni dei
cittadini.
UNA CITTÀ ED EMISSIONI ZERO
Le
energie rinnovabili sono non soltanto una importante occasione di sviluppo e
un’ottimo investimento economico, ma sono soprattutto una scelta di futuro: si
tratta infatti di optare per un futuro senza centrali nucleari e senza
idrocarburi. In questi anni però l’amministrazine comunale ha puntato più
sull’aprire le porte ai mega-parchi eolici e fotovoltaici, che hanno avuto un
pesante impatto sul territorio, anziché concentrarsi sul piccolo rinnovabile
diffuso a partire proprio dagli edifici pubblici. Abbiamo
scuole ed edifici pubblici energeticamente inefficienti e strutturalmente
insicuri e una illuminazione pubblica antiquata e costosa. Per limitare l’impatto
ambientale degli edifici pubblici e di tutte le infrastrutture pubbliche vogliamo
che esse siano autosufficienti sul piano energetico e a basso impatto ecologico.
Vogliamo pertanto dotare progressivamente di impianti fotovoltaici per
l’autoconsumo i tetti degli edifici pubblici, vogliamo promuovere una
sostituzione graduale dell’illuminazione pubblica con impianti autoalimentati a
basso consumo energetico, vogliamo sostenere le ristrutturazioni in bioedilizia
ad “emissioni zero” e vogliamo promuovere il piccolo rinnovabile diffuso nella
campagne per incentivare l’autoconsumo.
INFORMATIZZARE E SBUROCRATIZZARE
Ormai buona parte delle pratiche burocratiche si
possono istruire e seguire direttamente on line, riducento tempi di attesa ed
evitando inutili anticamere. Vogliamo per questo promuovere una informatizzazione
serrata dell’attività amministrativa e la più ampia sburocratizzazione possibile
delle procedure attraverso l’attivazione di servizi on-line. L’amministrazione puó, inoltre,
tagliare le spese telefoniche e quelle per le licenze software grazie all’uso
di sistemi Voip e all’uso di programmi open source. Tali strumenti consentono
di telefonare quasi a costo zero via internet e di utilizzare software con
licenze gratuite. Perció proponiamo che tutti gli uffici adottino strumenti
voip e software open source per tagliare gli sprechi. Inoltre proponiamo che
l’accesso ad internet sia universalmente gratuito grazie ad un sistema Wi-Max pubblico
in modo da da consentire
al Comune e ai cittadini di risparmiare sulle spese di telefono e
internet.
RIDURRE LE SPESE
INUTILI PER RIDISTRIBUIRE RICCHEZZA
Molte
spese pubbliche sono evitabili se si adottano alcuni accorgimenti e se si fanno
alcune scelte coraggiose e innovative. Alcune azioni concrete per ridurre gli
sprechi e le spese inutili e ridistribuire un po’ di ricchezza ai cittadini
sono:
- Ridurre i costi della
politica. Le giunte, i consigli e le commissioni devono svolgersi in giorni
ed orari non lavorativi per assessori e consiglieri in modo da evitare i
costosi rimborsi che spettano alle organizzazioni per le quali gli
amministratori lavorano.
- Tagliare le consulenze
esterne. Gli incarichi a terzi devono essere estremamente limitati e non
devono essere uno strumento per creare consenso elettorale.
- Eliminare i possibili
contenziosi a danno del Comune. Se miglioriamo i servizi e le
infrastrutture, impediamo che le casse comunali siano il salvadanaio di
chi deve essere risarcito.
- Promuovere l’adozione dei
cani del canile in cambio di una riduzione della tariffa sui rifiuti. Ogni
cane costa all’anno circa 1000 € alle case comunali (il canile
complessivamente costa quasi 200.000 € all’anno). Incentivare l’adozione
dei cani, anche in cambio della riduzione di una tassa, può essere
vantaggioso per le casse comunali.
Le
risorse risparmiate con le misure sopra
indicate possono essere utili per alleggerire la tassazione che grava sui
cittadini. Se cominciamo da quella che interessa le attività produttive,
possiamo mettere molti lavoratori nelle condizioni di affrontare più facilmente
la crisi. Con quelle risorse possiamo e dobbiamo premiare i comportamenti
virtuosi dei cittadini e sostenere le famiglie in difficoltà.
PARTE V – LA MOBILITÀ
SOSTENIBILE
SERVIZI INTEGRATI PER UN PAESE A MOBILITÀ SOSTENIBILE
Troia può essere tranquillamente un paese
“pedonale” con più pedoni e un uso limitato delle automobili private. È un
paese piccolo e può essere percorso a piedi o in bicicletta. Bisogna però
mettere i cittadini nelle condizioni di poterlo vivere come tale. Per questo intendiamo,
innanzitutto, riqualificare marciapiedi sempre più dissestati, ampliarli,
dotarli di panchine. Bisogna inoltre completare e rendere praticabile una pista
ciclabile rimasta a metà e, di fatto, non fruibile per via dei parcheggi. Infine
intendiamo attivare un sistema di “Pedibus”, ovvero un sistema per
l’accompagnamento a piedi dei bambini da casa a scuola e viceversa, come già
sperimentato in molte città italiane ed europee. Il “Pedibus” ha l’obiettivo
promuovere quanto più possibile l’idea di un “paese pedonale” che è
percorribile in lungo e in largo a piedi. Sarà un esperimento (ad adesione
volontaria) da attivare con l’obiettivo di rendere un servizio all’ambiente ma
anche al benessere fisico dei bambini.
RENDERE IL CENTRO STORICO DAVVERO PEDONALE
Il centro storico è già oggi parzialmente un’isola
pedonale. Lo è parzialmente sia perché l’isola pedonale non riguarda l’intero
centro storico, sia perchè non lo è in modo permanente. Il problema è che
l’isola pedonale, pur essendo parziale e non permanente, non funziona. Il
centro è costantemente attraversato da automobili indipendentemente dai giorni
e dagli orari di isola pedonale. E, ciò che è più vergognoso, è che i nostri
principali monumenti sono spesso assediati da decine di autonomibili che li
circondano e ne impediscono la piena fruizione. Per questo noi vogliamo rendere
più efficiente l’isola pedonale nel centro storico attraverso i moderni sistemi
di monitoraggio-video in grado di multare eventuali trasgressori come avviene
di norma all’ingresso delle zone ZTL in tutte le principali città. Vogliamo
pertanto rimuovere ostacoli fissi che possono rivelarsi pericolosissimi in caso
di emergenze. Infine intendiamo sperimentare l’isola pedonale nel centro
storico anche per periodi più lunghi e di renderla in prospettiva permanente,
ferma restando la possibilità di attraversamento per residenti e per gli
esercenti.
POTENZIARE IL TRASPORTO PUBBLICO
La scelta del trasporto pubblico locale gratuito è
una scelta giusta e va confermata e potenziata. Il trasporto pubblico contribuisce a migliorare la
qualitá dell’aria e a decongestionare la cittá e per questo vogliamo
incrementarlo e integrarlo con altri servizi. Intendiamo innanzitutto
perseguire l’obiettivo di una raddoppio delle corse e l’adozione di mezzi
elettrici per il trasporto urbano e scolastico. Il trasporto pubblico può
inoltre integrarsi con sistemi bike-sharing (condivisione di biciclette
pubbliche) con un parco di bici a pedalata assistita. Può integrarsi con la
sperimentazione di un piccolo servizio di car-sharing (condivisione di
automobili pubbliche) per chi ha bisogno molto raramente dell’automobile e per
brevi tratti. Vogliamo infine promuovere un sistema di “car-pooling” per gli
spostamenti extraurbani sulla direttrice Troia-Foggia in modo da consentire ai
pendolari che si spostano in macchina di risparmiare denaro e ridurre
l’inquinamento.
MANUTENERE LA VIABILITÀ IN MODO ORDINARIO
La viabilità ordinaria del paese è sempre piuttosto
malridotta nonostante le rare risistemazioni del manto stradale nelle
principali vie cittadine. Noi intendiamo impegnarci a monitorare lo stato delle
strade lungo tutto il corso del mandato elettorale e a provvedere tempestivamente
alla manutenzione ordinaria anche per evitare costose spese di risarcimento
danni.
Allo stesso fine intendiamo ripristinare alcune vie
di collegamento del paese alla campagna in modo da limitare il più possibile
l’attraversamento dei mezzi agricoli pesanti e, per la stessa ragione,
valuteremo direttamente con gli operatori del settore, la possibilità di
istituire un sistema di “park and ride” dei mezzi agricoli ovvero una o più autorimesse
comuni di mezzi agricoli poste fuori dalla città per il ricovero degli attrezzi
di chi non vive in campagna e non è proprietario di garage in città.
Intendiamo inoltre migliorare la cartellonistica
stradale e la segnaletica vertificale, rendendola coerente e plurilingue, ci
impegniamo a sostituire progressivamente la segnaletica orizzontale dipinta con
una segnaletica orizzontale ecologica, fatta con materiali permanenti, in modo
da non dover provvedere al rifacimento della segnaletica periodicamente.
Vogliamo inoltre assicurare l’attivazione di dissuasori
di velocità, un controllo più rigido del traffico cittadino e le multe per chi
non rispetta il codice della strada. Infine intendiamo monitorarie seriamente
le barriere architettoniche presenti in città e perseguire il progressivo
abbattimento delle stesse.
PARTE VI – LA CULTURA E
IL TURISMO
RILANCIARE IL TURISMO IN RETE CON IL TERRITORIO
In questi anni i flussi turistici a Troia sono
pressochè raddoppiati. Complici di questo fenomeno sono stati sia alcuni
progetti di rilancio turistico ben riusciti, sia un trend generale che sta
puntando sulla Puglia e sui Monti Dauni. Noi in questo trend dobbiamo inserirci
e coglierne al volo tutte le opportunità puntanto tutto sulle sinergie, sulle
reti, sulle collaborazioni con il resto del territorio. L’idea che una piccola
comunità possa puntare da sola a conquistare mercati turistici, l’idea
dell’autosufficienza turistico-culturale di una città come Troia è una follia.
Se vogliamo far crescere il turismo in questa città dobbiamo sostenere progetti
ed iniziative che innalzino la qualità dell’offerta culturale e incentivino il
flusso turistico in tutto il territorio. Ed è questo ciò che intendiamo fare. Vogliamo
promuovere l’attivazione di servizi turistico - culturali di alto profilo e
l’inserimento della città di Troia nei circuiti nazionali ed internazionali di
qualità turistica, in linea con quanto fatto da altri borghi dei Monti Dauni.
FORNIRE SERVIZI TURISTICI DI QUALITÀ
Per Troia essere in grado di fornire servizi
turistici di qualità vuol dire mettersi nelle condizioni di diventare un meta
turistica di prima grandezza. Già oggi, la sua posizione di “Porta dei Monti
Dauni” e di “Porta d’ingresso della Via Francigena” in Puglia la rendono un
meta irrinunciabile per chi voglia scoprire questo territorio. Dotarsi di
servizi di qualità vuol dire non soltanto creare alcune opportunità di lavoro
ma anche rafforzare questo ruolo centrale nel territorio e mettersi nelle
condizioni di ricevere le certificazioni di qualità a lungo attese (come la
Bandiera Arancione). Per promuovere una maggiore fruibilità del centro storico
e del suo patrimonio, noi intendiamo:
- Regolamentare
e professionalizzare i servizi del Camper Service
- Assicurare
l’apertura e la pulizia dei bagni pubblici
- Garantire
un servizio di informazione turistiche plurilingue
- Attivare
una card di accesso ai musei e agli altri servizi turistici
- Assicurare
alcune postazioni fisse di accesso ad internet
- Rinnovare
la cartellonistica rendendola coerente e plurilingue
- Fornire
ai visitatori una mappa della attività commerciali e ricettive
- Riorganizzare
il sito web della città per garantire un'accoglienza più efficace
- Organizzare
periodicamente una tavola rotonda di programmazione culturale e turistica
che coinvolga direttamente gli operatori del settore
SOSTENERE IL TESSUTO CULTURALE E ASSOCIATIVO
La città di Troia ha la grandissima fortuna di
avere un tessuto associativo culturale di grande spessore che è in continuo
fermento da anni. La città conta diverse compagnie teatrali attivissime, alcune
associazioni giovanili, numerose associazioni che si occupano di arte, cultura,
musica e promozione turistica, molte realtà che organizzano eventi. Noi
riteniamo che si debbano favorire le attività culturali di animazione
territoriale sostenendo gli eventi grandi e piccoli e promuovendoli. Bisogna
inoltre garantire al tessuto culturale e associativo la piena fruizione degli
immobili comunali adatti agli scopi e avviare una programmazione e una
regolamentazione collettiva dei fondi destinati alle attività culturali. Bisogna,
infine, regolamentare l’uso delle piazze e degli spazi pubblici, definire tempi
e limiti nell’uso delle piazze stesse per evitare abusi e consentire la piena
vivibilità ai residenti, garantire la sicurezza degli eventi culturali, evitare
che a ridosso dei nostri principali gioielli artistici, come la Cattedrale, si
tengano manfestazioni che legono il decoro di quegli spazi e mettono a rischio
l’integrità dei monumenti. Bisogna, in altre parole, conciliare gli eventi
culturali con il rispetto dei luoghi e di chi vi risiede.
RENDERE LA BIBLIOTECA UN POLO CULTURALE
La biblioteca comunale, inaugurata nuovamente due
anni fa, è rimasta un bel contenitore vuoto. Non nel senso che non vi siano
libri, anche se la dotazione è oggettivamente piuttosto scarsa. Ma soprattutto
nel senso che è rimasto un contenitore alieno alla città, pochissimo
frequentato dai cittadini, pensato più come un deposito di libri che con il
fulcro dell’attività culturale della città. Noi invece immaginiamo la
biblioteca come uno spazio centrale nella vita della città. Per questo proponiamo
di trasformare la biblioteca in polo culturale polivalente e in spazio di
aggregazione, aperto tutto il giorno e a disposizione dei giovani e dei cittadini
tutti. La biblioteca non deve essere soltanto il luogo in cui prendere un
libro, ma deve essere uno spazio in cui ci si possa incontrare, si possa
promuovere l’aggregazione sociale, si possano ospitare le iniziative culturali
più diverse. La biblioteca deve iniziare ad essere percepita come uno dei poli
di aggregazione più importanti della città.
RIPENSARE IL SISTEMA MUSEALE
Troia conta oggi ben tre musei, due privati e uno
pubblico. I musei privati, ovvero il Museo del Tesoro e il Museo Ecclesiastico
Diocesano, riescono oggi a garantire un ventaglio di aperture limitato ma
significativo. Rispetto ad alcuni anni fa c’è stata una vera rivoluzione in
questi anni e i risultati si sono visti. L’unico neo resta il Museo Civico, più
volte riqualificato, ristrutturato e re-inaugurato negli ultimi nanni ma mai
realmente ri-concepito e ri-aperto. Il Museo civico resta un museo di vecchio
stampo, rimasto essenzialmente com’era negli anni Settanta. E soprattutto è
rimasto sostanzialmente chiuso. Per qualche tempo la sua apertura, parziale, è
stata legata ai progetti di rilancio turistico che hanno avuto luogo
nell’Ufficio Turistico (prima Daunia Vetus e poi A.c.t! Monti Dauni) ma da
tempo la sua gestione è un punto interrogativo. Oggi il suo rilancio può
avvenire solo provando a riprogettarlo, rendendolo sostenibile sul piano
economico e appetibile sul piano turistico. Bisogna integrarvi altri servizi e
ospitarvi eventi affinchè da “problema”, la sua gestione possa invece diventare
una “opportunità”.
PARTE VIII - RIFIUTI ZERO
MIGLIORARE LA DIFFERENZIATA
Da oltre quattro anni la nostra città sperimenta un
sistema di raccolta difeferenziata e ha raggiunto percentuali significaitive di
rifiuto differenziato. La strada imboccata è quella giusta ma ci sono ancora
molte cose da migliorare. Per rendere il
servizio pù efficiente e ottenere risultati ancora più brillanti bisogna
adempiere ad alcuni obblighi contrattuali a lungo disattesi dalla ditta
appaltatrice o solo parzialmente realizzati.
È necessario innanzitutto attivare campagne
informative e di sensibilizzazione al fine migliorare la coscienza ambientale
dei cittadini, diffondere informazioni sulla corretta gestione dei rifiuti e
aumentare la propensione al riciclo/riuso per una minore produzione di rifiuti.
Le campagne dovranno prevedere:
a) distribuzione di materiale quale opuscoli,
manifesti, prontuario rifiuti on-line;
b) cicli di lezioni presso scuole e istituti e
distribuzione di materiale didattico;
c) incontri tematici con associazioni e centri
sociali, dibattiti/forum, utilizzo di mass-media, eventi e feste a tema, ecc.
Sul piano orgnaizzativo bisogna ridurre/ottimizzazione
il tempo di stazionamento dei rifiuti a terra e migliorare pulizia dei punti di
conferimento condominial per evitare i numerosi e spiacevoli episodi che si
verificano soprattutto d’estate. Ci impegniamo inoltre a creare punti sacco
protetti (visivamente e fisicamente) per i condomini a più alta densità
abitativa (ad es. realizzazione di aree circoscritte, delimitate da siepi o
aiuole). Infine intendiamo monitorare e
valutare il servizio attraverso la distribuzione di questionari per acquisire
il grado di customer-satisfaction e predisposizione di modelli per la
segnalazione di eventuali disservizi da parte degli utenti;
RIDURRE A MONTE I RIFIUTI
Aver attivato una raccolta differenziata porta a
porta è stata una scelta giusta. Tuttavia differenzialre non basta. Se vogliamo
colpire al cuore il problema dei rifiuti dobbiamo aggredirlo a monte, colpendo
il fenomeno del consumismo e della produzione incontrollata dei rifiuti. Il
problema dei rifiuti va risolto lì, a monte. Per questo noi vogliamo proporre
l’adozione di una Strategia Rifiuti Zero che preveda attività e progetti che
mirino innanzitutto alla riduzione dei rifiuti. Per farlo dobbiamo
intraprendere alcune specifiche azioni:
§ Promuovere
e sostenere le attività che commercializzano prodotti sfusi e alla spina
(privi, quindi, degli inutili imballaggi inquinanti),
§ Donare
set di pannolini lavabili alle giovani coppie con figli, per ridurre l’impatto
dei pannolini classici che costituiscono un dei peggiori inquinanti.
§ Utilizzare
l'acqua del rubinetto in brocca e riattivare le fontane pubbliche per
l’erogazione dell’acqua per evitare l’uso di bottiglie di plastica.
§ Incentivare
il compostaggio domestico, a partire dalle campagne, anche per la concimazione
di orti sociali e didattici.
§ Sostituire
le stoviglie in plastica con stoviglie in mater bi o compostabili
§ Donare
ai cittadini di sporte riutilizzabili.
TARIFFAZIONE PUNTUALE
Per sollecitare i cittadini a produrre meno rifiuti
e a differenziare bene bisogna incentivarli introducendo dei meccanismi di
premialità per chi fa bene il suo dovere di cittadino. Bisogna introdurre
sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della
produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Vogliamo dunque
attivare campagne premiali con l'obiettivo di coinvolgere l'utenza a
differenziare di più e meglio e incoraggiare gli acquisti più consapevoli. Con
un sistema di identificazione utente, pesatura e trasferimento dati (come già
sperimentato in passato) potranno realizzarsi iniziative premiali di vario
genere, legate al raggiungimento di obiettivi: sconti/agevolazioni sulla
Tariffa/TARSU; gadget, targhe, medaglie, diplomi, regali personali
(elettrodomestici, viaggi, giochi o attrezzature per strutture socio-culturali,
ecc.)
PROMUOVERE IL RIUSO
Vogliamo poi incentivare il riuso, lo scambio e la
riparazione dei beni attraverso l’apertura di un centro di riuso e scambio dei
beni usati, l’organizzazione di mercatini dell’usato e giornate del baratto e
la creazione di un centro per la riparazione degli oggetti usati. Vogliamo
inoltre sostenere pratiche come gli “Swap” party, ovvero feste in si possono
scambiare oggetti inutili co altri oggetti util. Vogliamo poi migliorare la
raccolta differenziata incentivando i comportamenti virtuosi e sostenendo le
buone pratiche.
PARTE VIII - L’AGRICOLTURA
RILANCIARE LA BUONA AGRICOLTURA
L’agricoltura si è spesso ridotta, negli ultimi
tempi, a pigra e stanca ripetizione delle stesse dinamiche. Una agricoltura
sostanzialmente impegnata nella cerealicoltura e, in generale, incapace di
trasformare e commercializzare i propri prodotti. D’ora in avanti, con la nuova
Politica Agricola Comune, qualcosa inizierà a cambiare, bisognerà diversificare
i prodotti e e adeguarsi al “greening”. In questo contesto noi vogliamo promuovere
e sostenere chi fa filiera corta e vogliamo valorizzare i prodotti a km zero a
partire dai mercati locali e attraverso l’attivazione di gruppi di acquisto solidale.
Offriamo inoltre sostegno allo start-up per le imprese di trasformazione dei
prodotti agricoli e incentivi per la messa a coltura dei terreni abbandonati e
lo sviluppo di orti sociali. Vogliamo promuovere
progetti come “L’Orto in condotta” al fine di educare gli studenti ad una
alimentazione sostenibile. Vogliamo promuovere la creazione di presidi slow
food e organizzare seminari per l’innovazione agricola, per la diversificazione
delle colture, per la valorizzazione del biologico. Il rilancio
dell’agricoltura non può prescindere dall’innovazione nel rispetto della natura.
RIPOPOLARE LE CAMPAGNE
Il nostro sogno è quello di sostenere il
ripopolamento le campagne, tornare a farle vivere, consentire ai giovani di
poter cogliere tutte le opportunità che ci offre la terra. Noi siamo convinti
che il futuro stia lì: in un ritorno intelligente alla terra, nella
valorizzazione dei prodotti di questo straordinario territorio, nel saper
coniugare l'agricoltura con l'innovazione tecnologica, nel saper combinare
l'agricoltura con le nuove forme di fruizione turistica. Per questo dobbiamo
agevolare chi sceglie di tornare a vivere e lavorare in campagna e dobbiamo
sostenerlo. Anche per questo, simbolicamente, vogliamo donare un lampione
autoalimentato con un pannello fotovoltaico ad ogni campagna nella quale vive
una famiglia, come segno di attenzione verso chi fa questa scelta di ritorno
alla terra. Inoltre, sempre per valorizzare il ritorno alla terra, voglia dar
vita ad un "centro della cultura rurale" per l’autoproduzione e la trasformazione
dei beni. Vogliamo infine mettere a disposizione in comodato temporaneo alcuni
terreni comunali per avviare nuove imprese agricole. Per far rivivere le
campagne ci poniamo alcuni obiettivi fondamentali:
RIQUALIFICARE LA VIABILITÀ RURALE
La strade rurali sono spesso in condizioni pietose
ed è necessario riqualificarle se si vuole sostenere sul serio un progetto di
ripopolamento delle campagne. Bisogna farlo con la responsabilità del buon
padre di famiglia: se le risorse sono limitate si comincia dalle strade in cui
c'è gente che ci vive e ci lavora tutto l'anno e si prosegue con le altre. In
molti casi, per rendere pià rapide, economiche ed efficaci le procedure di
piccole sistemazioni della viabilità, si può immaginare un sistema coordinato
di “auto-recupero” della viabilità rurale mettendo semplicemente a disposizione
delle aziende agricole le materiale prime utili a piccoli interventi
monitorati. Ma le vie rurali non sono soltanto le strade che portano alle
aziende agricole, sono molto di più. Sono un patrimonio storico prezioso. I
cosiddetti "cammini" come la "Via Francigena", la "Via
dell'Angelo" o i "Tratturi regi" della transumanza sono strade
che attraversano in pieno le nostre campagne e nei prossimi anni migliaia di
turisti verranno qui per fare l'esperienza del "cammino" come a
succede a Santiago. Noi dobbiamo riqualificare e segnalare questi cammini per
essere pronti cogliere le grandi opportunità di questi
"attraversamenti".
SALVARE IL PATRIMONIO EDILIZIO RURALE
Abbiamo masserie, rustici e chiesette rurali in
abbandono. Dobbiamo salvarli. Innanzitutto perché, se vogliamo ripopolare le
campagne, dobbiamo mettere i giovani nelle condizioni di ripristinare gli
immobili rurali esistenti a condizioni vantaggiose. In secondo luogo perché
rischiamo di perdere tanti piccoli gioielli che simboleggiano la vita delle
comunità rurali: le chiesette di San Paolo, San Lorenzo, Santa Maria di
Montaratro, Pozzo Orsogno. Sono piccoli tesori che vanno ripristinati e
riqualificati. Esistono risorse regionali per questi interventi, proviamo ad
intercettarle. Abbiamo inoltre un’immensa ricchezza fatta di tanti simboli
della civiltà rurale: dalle macchine agricole agli arredi di un tempo, dal
vestiarlio agli oggetti di uso quotidiano. Questo patrimonio può essere messo a
valore dando vita ad un museo diffuso della coiviltà contandina che consenta ai
visitatori di vedere direttamente in funzione questi vecchi cimeli nelle
masserie dell’agro di troia. Un museo diffuso che consenta ai visitatori di
recarsi sul posto, ammirare gli oggetti d’un tempo ma anche acquistare prodotti
etc.
PROMUOVERE I PRODOTTI LOCALI
Se vogliamo tornare a far vivere le campagne
dobbiamo sostenere chi produce in agricoltura e zootecnia, dobbiamo valorizzare
i loro prodotti. Dobbiamo valorizzare soprattutto chi sceglie di fare buona
agricoltura, chi sceglie il biologico, chi sceglie di evitare concimi chimici e
pesticidi inquinanti, chi sceglie di coltivare piante autoctone preservando la
biodiversità. In generale dobbiamo valorizzare chi fa buona agricoltura. Come?
- Scegliendo
di acquistare solo prodotti a Km Zero nelle mense scolastiche e
promuovendo la loro distribuzione nei supermercati locali.
- Dando
vita ad un mercato coperto dei prodotti a Km Zero che possa rispondere ai
bisogni di un vasto mercato territoriale.
- Puntando
sulla qualità dei prodotti attraverso concorsi, convegni e seminari, come
fatto in questi anni, per conquistare importanti nicchie di mercato.
- Organizzando
iniziative di promozione dei prodotti locali in sinergia con il resto del
territorio.
- Sostenendo
le imprese che producono attraverso un servizio di informazione sui fondi
comunitari, statali e regionali a sostegno delle imprese agricole
- Sostenendo
pratiche di "Green Global Choice" in agricoltura per interessare
grandi catene sensibili ai prodotti realizzati con una filiera interamente
"green"
RENDERE PIÙ SICURA ED EFFICIENTE LA VITA IN CAMPAGNA
Per agevolare il processo di ripopolamento delle
campagne intendiamo fare in modo che la vita nelle campagne sia sicura quanto
quella in una città e dobbiamo fare in modo che i servizi funzioni e siano
ottimizzati anche nelle campagne. A questo fine intendiamo innanzitutto:
- Ottimizzare
i servizio di raccolta rifiuti nelle campagne, escludendo alcuni giorni di
raccolta dove non necessari (in modo da risparmiare risorse pubbliche e
consentire un abbassamento della tariffa nelle campagne)
- Avere
una funzione di stimolo e di vicinanza presso le autorità competenti in tema
di gestione delle esondazioni dei fiumi e di manutenzione delle strade non
di competenza comunale
PARTE IX - I PIÙ DEBOLI
ESSERE COMUNITÀ
Vogliamo
che Troia torni a sentirsi una vera comunità, che sia capace di sostenere chi
vive delle situazioni di difficoltà, di dare risposte, di attivare risorse. Perchè
la qualità di una comunità si misura da quanto essa è capace e di dare risposte
a chi è più in difficoltà. Dobbiamo fare in modo che l’ente comunale e i
cittadini tornino a dialogare tra loro, perché l’esercizio dei diritti non può
passare esclusivamente attraverso la conoscenza diretta di un assessore o di un
funzionario. Bisogna mettere a punto protocolli che individuino chiaramente
procedure di accesso e personale di riferimento all’interno dei servizi
pubblici per dare risposte rapide alle richieste di aiuto che provengono dalle
diverse fasce della popolazione. Bisogna essere comunità anche ritornando ad
utilizzare strumenti utili come il Servizio Civile Giovanile, che negli anni ha
consentito a tanti giovani di fare esperienze di solidarietà e di contribuire
al benessere della comunità.
CARTA DEI SERVIZI
SOCIALI DEL COMUNE
Partiremo
dalla redazione di una carta dei servizi del comune, che rappresenta non solo
un adempimento legislativo e che consente ai cittadini di orientarsi con
facilità all’interno della vasta gamma di servizi sociali comunali, ma
contribuisce a rendere più concreti i concetti base di trasparenza,
imparzialità e informazione. Essa funge inoltre da accordo scritto che l’Ente
stipula con i suoi cittadini, in cui dichiara quali servizi intende erogare, le
modalità e gli standard di qualità che vuole garantire e in cui si impegna a rispettare determinati standard qualitativi e
quantitativi, monitorando e migliorando il servizio offerto attraverso la partecipazione
attiva dei cittadini-utenti.
COOPERARE CON GLI
ALTRI ENTI DEL TERRITORIO
Intendiamo
altresì fare in modo che l’ente comunale dialoghi con gli altri
enti, tenendo conto che l’assetto dell’ambito territoriale ha subito profonde
modifiche nell’ultimo periodo e la nostra città è chiamata ad affrontare la
sfida di ripensare il suo ruolo non più di guida. Per progettare interventi
globali, che mirino all’integrazione socio-sanitaria, non è sufficiente
incontrarsi una volta ogni tre anni al momento della programmazione dei servizi
sociali o, peggio ancora, quando si manifestano le emergenze. Costruire
integrazione significa mettere gli operatori dei diversi servizi nelle
condizioni di incontrarsi periodicamente e di parlarsi quotidianamente, con
tempi e spazi ben individuati perché i bisogni del territorio sono in costante
cambiamento, perché si deve essere in grado di cogliere le opportunità offerte
dal mondo della progettazione, quella europea in particolare, tanto importanti in tempi di ristrettezza
economica come quelli odierni.
COOPERARE CON IL
TESSUTO LOCALE
Intendiamo
inoltre cooperare con il tessuto
associativo e il mondo del volontariato, laico e religioso, della nostra città che
nell’ultimo decennio sono stati in costante
fermento ma si sono parlati e si conoscono poco tra loro. Spesso realtà
che hanno maturato esperienze serie e hanno rappresentato la vera rete della
solidarietà locale, che ha fatto fronte alla carenze e ai vuoti dell’assistenza
pubblica, agiscono in modo autonomo e sconnesso, senza il minimo coordinamento
con il Comune. Per questo è importante attivare tavoli tematici e sperimentare
iniziative altrove consolidate e lavorare sulla prevenzione perché non ci si
accorga del disagio solo quando è troppo tardi e qualcosa di imponderabile
viene compiuto. perché impedire la cronicità significa avere una società più
sana.
DIFENDERE I DIRITTI E LA DIGNITÀ DELLE DONNE
Proponiamo l’attivazione di servizi a difesa dei diritti delle donne:
servizi anti-violenza di genere e incentivi per l’imprenditorialità femminile e
per l’assunzione di personale femminile. Dobbiamo
mettere le donne nelle condizioni di contribuire alla costruzione del futuro di
questa città per mezzo di servizi di supporto e counseling, per affrontare
meglio il peso della cura familiare (bambini ed anziani) che in buona parte
grava su di loro e permettere loro di immergersi nel mondo del lavoro. Allo
stesso tempo dobbiamo impedire che le donne subiscano qualsiasi forma di
violenza e di discriminazione, consapevoli che anche il nostro territorio vive
questa problematica e che i soprusi vivono nel silenzio delle famiglie,
immaginando servizi professionali ed
integrati pronti ad accogliere e ad affrontare situazioni di rischio.
ACCOGLIERE I MIGRANTI
In poco tempo i migranti sono diventati una risorsa
importante per questa città. Molti di essi assistono i nostri anziani, lavorano
nelle nostre campagne, ci aiutano nelle nostre case. Di contro noi li
conosciamo ancora troppo poco, spesso a malapena riusciamo a pronunciare i loro
nomi. Sappiamo che spesso vivono l’esperienza dello sfruttamento, del lavoro
nero, della vita in case malandate e, nonostante questa consapevolezza, facciamo
poco o nulla per aiutarli. Eppure molti di noi e dei nostri cari hanno vissuto
l’esperienza della migrazione: sappiamo cosa vuol dire per lor essere lontani
da casa in una terra sconosciuta. Insieme a loro vogliamo immaginare un città
che sia più accogliente, più pronta a dare ospitalità a chi arriva da lontano,
a chi non parla bene l’italiano, a chi non conosce le leggi e le procedure
burocratiche, a chi spesso non è cosciente di quali siano i suoi diritti. Vogliamo
promuovere l’integrazione e la cultura dell’accoglienza con dei servizi
dedicati ai migranti, che sono una risorsa
vitale per l’economia e per la rete di solidarietà del nostro territorio.
Occorre attivare corsi di lingua italiana, sperimentare un servizio di
mediazione culturale, mettere a
calendario progetti ed iniziative che permettano un reale scambio e una vera
conoscenza tra le diverse comunità ormai presenti a Troia.
NON LASCIAR SOLI GLI ANZIANI
Di fronte ad una popolazione che invecchia velocemente è necessario progettare misure
ed interventi capaci di far fronte al cambiamento. Vogliamo l’attivazione di servizi di assistenza
agli anziani, la creazione di un centro d’ascolto e l’organizzazione di reti di
solidarietà per la terza età. Dobbiamo ripensare l’assistenza domiciliare, in
particolare quella integrata, e fare in modo che essa risponda effettivamente
ai bisogni delle famiglie, monitorando la qualità professionale del servizio
offerto. Contemporaneamente dobbiamo prevenire l’isolamento e
l’istituzionalizzazione, guardando alle persone anziane come ad una risorsa per
la società e come i portatori del patrimonio storico e culturale del nostro
territorio. Gli anziani vanno coinvolti in attività di rilievo sociale, per
esempio attraverso il servizio sociale per gli anziani e l’attivazione di
progetti innovativi come quello dei “nonni vigili”, finalizzato
all’accompagnamento degli scolari e all’assistenza
degli stessi all’entrata e all’uscita delle scuole
(tra l’altro liberando il corpo della polizia municipale da un da un compito
che gli impedisce di essere impegnato in altri fronti). Occorre permettere loro
di rimanere attivi e di salvaguardare le loro competenze residue attraverso la
programmazione di attività laboratoriali, la creazione o la migliore
regolamentazione di spazi di incontro, il ripristino di esperienze proficue
come l’università della terza età.
PARTE X – LA
PARTECIPAZIONE
LA POLITICA: UN AFFARE DI TUTTI
Una cosa è certa: la democrazia rappresentativa non
funziona più. Il punto è che lo scollamento tra rappresentanti e rappresenti
aumenta esponenzialmente e molti indicatori sono lì a provarlo. C'è stata,
forse, un'epoca nella quale la democrazia rappresentativa riusciva
efficacemente ad interpretare i bisogni della società e a farsene carico. Oggi,
però, la rete capillare di partecipazione e intermediazione politica che
esisteva un tempo non c’è più. La partecipazione politica si è ridotta ad un
fatto effimero, si organizza per le competizioni elettorali e poi scompare. Noi
non vogliamo che la politica continui a restare un affare privato di un
manipolo di famiglie e dei soliti gruppi di interesse, come è stato in questi
anni. Vogliamo che la politica torni ad essere affare di tutti i cittadini e
vogliamo mettere tutti i cittadini nelle condizioni di essere informati e di
contare. Per questo vogliamo che i consigli comunali siano trasmessi in diretta
su internet. Per questo proponiamo di tenere assemblee periodiche dell’amministrazione con
la cittadinanza per
ascoltare i bisogni e le istanze della gente. Per questo vogliamo organizzare
votazioni e referendum on-line su questioni di interesse collettivo.
UN FILO DIRETTO CON IL CITTADINO
Il primo passo per mettere i cittadini nelle
condizioni di partecipare alla vita democratica della propria città, ma anche
alla vita socio-culturlae della città, è l’informazione. Spesso l’informazione
tra Ente Comunale e cittadino si limita alle scarse informazioni del sito web,
ad bollettino distribuito quattro o
cinque volte in un anno e ai manifesti che annunciano la convocazione dei
consigli comunali. Per il resto gli unici ad essere realmente informati su ciò
che succede a Palazzo D’Avalos sono gli addetti ai lavori. Anche nell’accesso
alle informazioni inerenti l’attività amministrativa il cittadino incontra
notevoli difficoltà, non vi sono uffici che si occupino specificatamente delle
relazioni con il pubblico. Noi vogliamo attivare un front desk comunale per le
relazioni con i cittadini e un blog dove dialogare direttamente con
l'amministrazione e inviare segnalazioni e domande per rendere più efficace ed
efficiente la macchina amministrativa.
RAFFORZARE IL BILANCIO PARTECIPATIVO
Nel contesto attuale i cittadini non hanno vere occasioni
né strumenti per incidere sulle scelte politiche, per avanzare le proprie
istanze, esercitare i propri diritti democratici. La partecipazione politica,
in sostanza, si riduce al voto. In questo contesto una frontiera che può
tornare a dare un senso alla politica è quella della democrazia partecipativa,
pensata come un sistema che metta i cittadini nelle condizioni non solo di
scegliere, decidere e riappropriarsi di pezzi di sovranità ma anche di crescere
insieme come democrazia, di approfondire, di confrontarsi.
Quel che abbiamo realizzato a Troia è stato uno
degli esperimenti più classici della democrazia partecipativa: il Bilancio
Partecipativo. È stato progetto ambizioso, durato ben 18 mesi, grazie al quale
i cittadini hanno potuto decidere direttamente, attraverso un articolato
sistema di assemblee, raccolta proposte
e votazioni, come utilizzare una parte del Bilancio Comunale, ovvero
100.000 €. La Città di Troia è stata la prima città pugliese a praticare il
Bilancio Partecipativo ed è stata forse l’unica in Italia a farlo non su spinta
di una amministrazione ma su proposta di una vasta schiera di associazioni,
movimenti e partiti. Questo gruppo di persone ha provato a trasmettere un
messaggio: una democrazia matura non può limitarsi ad interpellare i cittadini
soltanto nel momento del voto, una volta ogni cinque anni, ma deve invece
interpellare i cittadini costantemente per conoscere quali sono i problemi, le priorità, le idee e le proposte per una
città migliore.
Quel progetto noi intendiamo riprenderlo,
migliorarlo e rafforzato perché quella è stata una bellissima avventura che non
può fermarsi ad una prima prova. ll Bilancio Partecipativo è stata insomma una
grande occasione per ri-dare sovranità direttamente ai cittadini affidando ad
essi il potere di decidere. L’iniziativa ha avuto una doppia valenza: da un
lato fare in modo che le idee e le proposte concrete dei cittadini potessero
diventare realtà. Dall’altro è servita a riportare tutti alla consapevolezza
che il governo della cosa pubblica appartiene a ciascun cittadino. È stato un
processo innovativo e sperimentale che ha consentito ai cittadini di Troia di
confrontarsi sui problemi del paese,
sugli interventi da realizzare e su tante altre “buona pratiche” da
introdurre nella vita democratica della comunità.
FARE PROGETTAZIONE PARTECIPATA
Il limite vero della democrazia partecipativa è
organizzativo. Fare un Bilancio Partecipativo per scegliere insieme come
utilizzare una parte del bilancio di un ente è cosa estremamente complessa e
richiede tempo, pazienza, sforzi organizzativi notevoli. Si possono, tuttavia,
adottare (o inventare) altri strumenti per consentire ai cittadini, o a
determinati segmenti della società, di partecipare con le proprie idee e con le
proprie proposte alla definizione delle scelte politiche (consulte, convention
tematiche con l’uso di tecniche partecipative, consultazioni on line, forum di
progettazione partecipata, etc.). Si possono applicare gli strumenti della
democrazia partecipativa all’interno dei meccanismi decisionali da costruire e
sperimentare, come i comitati di quartiere. Il cammino fatto finora, comunque,
ci insegna che il livello della comunità cittadina è quello ne quale si può agire
un cambiamento vero e sostanziale nell’approccio alla questione della democrazia
e della partecipazione. È una strada stretta, tortuosa e sicuramente
insufficiente, ma è un punto di partenza, un punto di ripartenza. Il tempo
della delega, del resto, è finito: oggi è il tempo della partecipazione e delle
scelte condivise.
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In questo programma non ci sono promesse.
Non vi chiediamo di fidarvi di noi e di darci carta bianca. Vi chiediamo di
partecipare con noi alla costruzione di questo cambiamento, di rimboccarvi le
maniche, ciascuno secondo le proprie possibilità, e di fidarvi di voi stessi.
Il cambiamento non può essere vero, se non è un cambiamento realizzato da
tutti.
“Facciamo
fiorire la Prima Vera”