venerdì 2 novembre 2018

2 novembre 2018 - Comunicato apparso su Affaritaliani.it

PugliaItalia


Il Consiglio comunale di Troia (Fg) approva la proposta del movimento “LèP” e si impegna a dare la cittadinanza onoraria a 53 bambini e ad esporre sulla facciata del Comune lo striscione “Chi cresce in Italia è italiano” . Un atto importante, soprattutto se messo in relazione alle dichiarazioni presidenziali americane, che in questi giorni imperversano in piene "Elezioni di Midterm" in USA.
La mozione, presentata qualche mese, impegnava la città a conferire, come atto simbolico, la cittadinanza onoraria ai bambini stranieri nati in Italia e residenti nel Comune di Troia. Nel contempo, impegnava il Comune a esporre uno striscione recante scritta 'Chi cresce in Italia è italiano': "L'abbiamo fatto per sollecitare l'effettivo riconoscimento della cittadinanza italiana a questi bambini da parte della legislazione nazionale - dichiara il consigliere Giuseppe Beccia - l'abbiamo fatto raccogliendo l'invito dell'UNICEF Italia, dell'ANCI e di tante organizzazioni che da anni si battono per una legge sulla cittadinanza basata sullo Ius Soli. L'abbiamo fatto, semplicemente, perché crediamo che fosse giusto farlo".
Il Consiglio Comunale di Troia ha discusso e votato la proposta di mozione., approvandola all'unanimità. 53 bambini di origine straniera nati e cresciuti a Troia, riceveranno la cittadinanza onoraria e per tutti noi, sia pur simbolicamente, non saranno più "stranieri".
"Ringraziamo tutti i consiglieri presenti per il loro sostegno", scrivono in una nota del Movimento Libertà è Partecipazione, "In questi tempi di drammatica escalation dei fenomeni di intolleranza, di odio e di discriminazione, questo è un gesto bello e coraggioso. Oggi abbiamo lanciato tutti insieme un messaggio importante: la nostra città è orgogliosa di tutti i suoi bambini, di tutti i bambini che ha visto nascere e crescere tra le sue strade e nelle sue scuole. Oggi diciamo che quei bambini, a prescindere dal colore della pelle o dalla religione, hanno tutti la stessa dignità".

(gelormini@affaritaliani.it)

Nessun commento:

Posta un commento